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header La storia di Spirou, che in dialetto vallone significa scoiattolo ma è anche sinonimo di "ragazzo vivace", è assai particolare: inizia proprio dall'omonimia del personaggio e della rivista, che in seguito fornirà continui spunti per un gioco di specchi fra fantasia e realtà, sfruttati in particolare dal grande Andrè Franquin...

Ma non è il caso di precorrere i tempi!

Nel 1938 c'è solo, presso l' editore belga Dupuis, un progetto per una nuova rivista per la gioventù. Il titolo è "Le Journal de Spirou" e il personaggio principale viene affidato alle cure del disegnatore Rob-Vel (o Robvel, vero nome Robert Velter) e della moglie Davine (Blanche Dumoulin).


robvel1 Sembra che proprio a una precedente esperienza lavorativa di Rob-Vel come fattorino d'albergo si debba l'ambientazione iniziale delle avventure di Spirou, nonché il suo abbigliamento, che continuerà a caratterizzarlo per decenni. L'avventura inizia infatti il 21 aprile 1938, quando il Nostro entra in scena, appunto, nelle vesti di fattorino del Moustic Hotel.

robvel2 All'inizio si tratta di brevi gag comiche incentrate sul lavoro nell'albergo, ma già dall'ottobre dello stesso anno le trame si dilatano e prendono una direzione più avventurosa, sempre equilibrata dall'umorismo di base, che si rafforza con l' introduzione della prima "spalla" di Spirou, lo scoiattolo Spip, che da ora in poi è l'inseparabile partner e "commentatore" arguto delle situazioni.

La guerra rende difficile prima, e impossibile poi, la prosecuzione della serie da parte di Rob-Vel, chiamato alle armi. Dal 1939 la produzione è affidata a Davine e al disegnatore Luc Lafnet, mentre Rob-Vel contribuisce alle sceneggiature per posta. Ma poi anche Lafnet viene richiamato (morirà in azione poco dopo), e Davine continua da sola fino alla fine del 1940 quando un nuovo autore, Jijè (Joseph Gillain), entra in scena, almeno all'inizio, come sostituto temporaneo.


jije41 Rob-Vel, dopo una ferita riportata in combattimento, lascia il servizio militare e riprende Spirou fino al 1943, quando le comunicazioni fra la Francia (egli risiede a Parigi) e il Belgio cessano, e a questo punto Jijè subentra ufficialmente al timone.

Senza nulla togliere ai creatori di Spirou, è con Jijè che la serie comincia veramente a decollare, sia dal punto di vista grafico che delle trame, a partire dall'introduzione di un nuovo partner che assurgerà presto al ruolo di co-protagonista, e cioè l'entusiasta e un po' goffo detective Fantasio, nell'ottobre del 1944.

jije45 La prima sterzata dalla rotta originale è un cambiamento di mestiere per entrambi i protagonisti, che diventano reporters, prima de "Le Moustique" (La Zanzara), e poi dello stesso "Journal de Spirou" (ecco che si preannuncia il gioco di specchi a cui si accennava all' inizio).

Di Jijè c'è ancora da dire che è considerato un po' il "maestro dei maestri" del fumetto belga, e che prosegue la serie per circa tre anni, continuando a far evolvere i personaggi e a dare spessore alle trame, prima di passare la mano a sua volta, nel 1946, ad un promettente allievo, tale Andrè Franquin...


franq46franq57 Il processo evolutivo avviato da Jijè viene infatti proseguito con autentico genio da Franquin, che ben presto porta la serie a un livello di raffinatezza e complessità forse impensabile ai tempi del Moustic Hotel... Spirou è sempre Spirou, ma il suo universo si è arricchito di ambienti (Champignac), situazioni e, soprattutto, personaggi di contorno (e qualcosa di più) che ne fanno un cocktail esplosivo, con effetti collaterali di portata valutabile solo alcuni anni dopo...

Il primo di questi "effetti collaterali" è uno stranissimo animale, il Marsupilami, abitante delle giungle Palombiane trovato da Spirou e Fantasio durante l'avventura "Les Heritiers", del 1951.

gaston 0 Il successo del Marsupilami è tale che, dopo qualche anno, diventerà protagonista di una serie a sé, così come un altro personaggio che, per la verità, appare di rado e marginalmente nelle avventure di Spirou, ma che diventerà dai tardi anni 50 in poi un successo tale da "costringere" Franquin, alla fine degli anni 60, ad abbandonare Spirou per dedicarsi completamente a lui : quel disastro di Gaston Lagaffe...


marsu fournier Le avventure di Spirou naturalmente proseguono negli anni '70, ora affidate alla mano di Jean-Claude Fournier, che ne realizza nove, tutte dignitose e con un paio di spicco, ma senza quella "scintilla" che caratterizzava l'opera di Franquin, la cui abilità grafica sfiorava ormai l'inarrivabile, e che fra l'altro si era "portato via" anche il Marsupilami, di cui possedeva i diritti.

In effetti, fatto piuttosto curioso, il Marsupilami appare ancora nella prima storia di Fournier (Le faiseur d'or), ma viene disegnato da Franquin...

Fournier abbandona la serie alla fine del decennio in quanto non gradiva aumentare i ritmi di produzione delle storie di Spirou, come gli era stato richiesto dagli editori.


broca80 janry81 Negli anni '80 si crea una strana alternanza di autori, con due coppie, Nic Broca (disegni) / Raoul Cauvin (testi) e Tome (Philippe Van de Velde - testi) / Janry (Jean-Richard Geurts - disegni), con un... terzo incomodo, Yves Chaland, che realizza una sola storia, peraltro assai atipica.

Sono gli stessi Tome e Janry a sollecitare una decisione da parte degli editori riguardo a chi dovesse continuare a realizzare la serie, ritenendo non a torto che l'alternanza di stili dei vari autori nuocesse alla "consistenza" della stessa, e pare che i colleghi non abbiano apprezzato troppo, specialmente perché gli editori acconsentirono, e proprio Tome e Janry furono i prescelti...


janry99 ptit La scelta degli editori probabilmente fu la migliore, e dopo diversi album abbastanza classici nello stile di Spirou i due autori si sono lanciati con l' ultima storia, "Machine qui reve", in una totale ristilizzazione dei personaggi, sia dal punto di vista grafico che delle trame. Secondo loro questo era l'unico modo per rivitalizzare personaggi giunti ben oltre il loro sessantesimo anno di vita (e al contempo, forse, evitare l'impossibile confronto con Franquin, con cui i loro predecessori avevano sempre dovuto misurarsi...), ma pare che i fans di Spirou non abbiano gradito troppo...

Tome e Janry hanno inoltre creato la serie parallela del "Petit Spirou", decisamente umoristica e basata su brevi gag con protagonista Spirou bambino con un simpaticissimo nonno e genitori, tutti in divisa da fattorino d' albergo.


next ? L' ultima novità (fine 2003) è che anche Tome e Janry hanno passato la mano, e che Spirou sarà ora affidato a Josè-Luis Munuera (disegni) e Jean-David Morvan (sceneggiature)...

A presto una nuova storia ?

Che ne sarà di quella a cui Tome e Janry lavoravano da un paio d' anni ? Sarà mai terminata ?

Che succederà al Petit Spirou ?

Lo sapremo... presto ?

Gaston

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